venerdì 25 aprile 2014

Cura, modi, opportunità

Per rimanere al passo, per ridare dinamismo commerciale o nuovi sbocchi lavorativi, turismo e cultura in Val Tidone andrebbero assolutamente incentivati. Le amministrazioni dell'Unione dovranno a mio avviso tenerne conto molto,  molto di più di quanto fatto fino a oggi. Dare fiducia, essere presenti, tradurre i tempi. Ecco cosa dovrebbero fare le amministrazioni. Le opportunità non mancano!

Investiamo sui nostri borghi, sul nostro centro storico, sull’enogastronomia locale, sull’ambiente naturale delle nostre valli. Non dimentichiamoci che abbiamo l'Expo alle porte. Non perdiamo l'ennesima occasione!

E’ chiaro che il nostro territorio non possiede le strutture e l’appeal necessari per mirare ad un turismo di massa, motivo per cui dovrebbe formulare un’offerta in settori di nicchia ad alto valore aggiunto, che meglio si prestano alla struttura orografica del nostro territorio.

"Ok Daniele ma... in concreto?"

In concreto io "stuzzicherei" il mototurismo: nella bella stagione le nostre valli sono attraversate da centinaia di motociclisti, spesso mal sopportati, considerati rumorosi, pericolosi per se e per gli altri, e causa d’ulteriore inquinamento. In realtà il motociclista spesso è un amante della natura, rispettoso dei luoghi e delle tradizioni, capace di apprezzare offerte turistiche non di massa e, elemento di maggior rilievo, che incarna un segmento di mercato in forte crescita... per non parlare del cicloturismo, mountain bike, o bicicletta da corsa. Qui andiamo a nozze! Occorrerebbe ampliare le piste ciclabili, mappare i percorsi con appositi segnali, predisporre tour organizzati, fornire assistenza logistica sia per chi predilige il fuoristrada sia per chi ama le strade asfaltate. Gli alberghi e i ristoranti dovrebbero consentire il ricovero dei mezzi in sicurezza, attrezzarsi per il noleggio delle bici e mettere a disposizione guide digitali e non. E' in ascesa anche il trekking, a livello sportivo e amatoriale. Madre natura è stata generosa con noi; abbiamo montagne, ambienti naturali unici, colline che non hanno nulla da invidiare a quelle della Provenza per intenderci. Trekking che può essere accompagnato da attività quali il birdwatching e l'osservazione di specie botaniche, e la visita di borghi lungo il percorso. Bisognerebbe investire però su rifugi, bivacchi... Sono nuove forme di turismo, intrinsecamente legate alle passioni sportive, alle gite fuori porta brevi: è questo il futuro.

"E se al futuro venisse un languorino?"

Con la cultura enogastronomica che ci ritroviamo di sicuro non muore di fame!

Abbiamo le cantine: perché non fare visite guidate, più degustazioni, manifestazioni. Difendiamo le tradizioni culinarie collaboriamo con l'Università di Agraria di Piacenza.

E perché non stimolare l’albergo diffuso: un hotel orizzontale, situato solitamente in un borgo o in un centro storico, provvisto di camere e servizi dislocati in edifici diversi ma vicini tra di loro... servono meno investimenti e si ha l’impressione di soggiornare in un vero e proprio borgo caratteristico....

Idee, tante idee...

Più cura dei mondi, nuovi modi, nuove opportunità!