E' il mio sogno nel cassetto! Ci sto lavorando e forse forse...
Mi piacerebbe far nascere un'associazione/impresa solidale nella mia cittadina, Castel San Giovanni, chiamarla appunto Human Target (HT) e cooperare sia a livello locale che internazionale. Insomma... fare cooperazione civica.
Che si pone quindi di avere come principale obiettivo l’Uomo inteso come persona, con azioni atte a tutelare, tramite il volontariato e reti-solidali, la sua dignità e il suo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale.
Far nascere un gruppo di cooperazione civica (con sede a Castel San Giovanni), fatta di giovani,
organizzata, che non voglia strafare e che abbia a cuore un senso comune delle
cose!
Credo che Castel
San Giovanni se lo meriti.
Con molti miei amici spesso
discuto di tematiche inerenti il sociale… dagli anziani ai migranti, fino alle
criticità dei sistemi d’aiuto del Sud del mondo e tutti siamo d’accordo sempre
nel proporre qualcosa… perché ognuno di noi ha un suo bagaglio professionale,
umano e pedagogico importante ma a volte ci rendiamo conto che ci mancano i
mezzi, gli strumenti e i “saperi”... per agire e sapete perché?
Perché siamo soli!
Mi piacerebbe quindi unire i nostri
saperi, la nostra formazione (… le nostre esperienze … il nostro lavoro… le
nostre lauree) forse il nostro quartiere migliorerebbe… forse il mondo
migliorerebbe… o meglio si difenderebbe meglio dal più grande di tutti i mali:
l’indifferenza e l’individualismo!
Sappiamo tutti che sono tempi
difficili ma personalmente voglio
resistere all'individualismo; in realtà vorrei resistere a molte cose della mia
società... apaticamente consumogena, governata da troppe persone che non hanno
per nulla a cuore il bene comune, fondata sulla competitività, sull'immagine e
sul profitto ma non si può sempre ed esclusivamente resistere a tutto, a volta bisogna anche Vivere (… e non solo
combattere) per cambiare le cose.
Voglio infatti credere che ci sia
una via di scampo a tutto questo, basata ancora sull’aiuto, sul gruppo, sulla
fratellanza, la solidarietà e che abbia radici umane e non mi importa passare
per utopista.
Vorrei scovare nella mia vita il maggior numero di persone che
credano in questi valori, perché sono fondamentali e perché quelle stesse
persone diventino, anche attraverso la mia piccola e insignificante testimonianza,
esempio. Voglio un giorno raccontare di
loro (di noi?) ai miei figli.
Oggi più che mai occorre
difendere la solidarietà e la cooperazione. Sempre più frequentemente si sente
spesso attaccare e criticare l'aiuto
(economico e non) ai paesi del Sud del mondo per esempio. Molte persone lo
ritengono fuori luogo se non assurdo se messo in relazione con la crisi
economica che tutti noi stiamo vivendo. Io invece mi chiedo fino a che punto
sia giusto, eticamente corretto o semplicemente possibile criticare la macchina
della cooperazione e della solidarietà; davvero convinto invece che l'aiuto e
le risorse umane (se ben gestite) possano trasformarsi in opportunità, in
soluzioni e strategie su cui puntare principalmente, oltre che contribuire a
riacquistare credibilità o meglio: coraggio e dignità.
Il contesto di "crisi"
nella quale viviamo… triste, rassegnato, indebolito da una classe dirigente
imbarazzante, ci fa sembrare ancora tutto più storto, deprimente, frustante e ci rende giorno dopo giorno sempre più vittime e tranquilli che le cose non
si risolvono con l’ennesimo happy hour, una nuova sala giochi in paese o un
nuovo night club nella zona… servirebbe potenziare e promuovere punti di
confronto con le diversità, punti di lettura (già esistono), piste ciclabili,
confronti con esperti, volontariato, reti fra associazioni…
Anche il terzo settore e, nello
specifico, tutto ciò che riguarda l'interesse e l'avvicinamento della gente per
quanto riguarda l'associazionismo, il fundraising, i paesi del sud del mondo, la
semplice donazione, il volontariato, sembrano risentire sicuramente della crisi
economica ma, e questa è una mia personale considerazione, anche di una certa
sofferenza morale…
In questo cupo scenario io però
sono convinto che un certo tipo di cooperazione civica realizzata anche in
ambito locale, un certo tipo di associazionismo ma, soprattutto, i nostri
semplici comportamenti (che diventano spesso esempi per qualcun altro (i
giovanissimi per esempio) non dimentichiamocelo, possano anch'essi contribuire
a contrastare questa ventata di sconforto e rassegnazione.
La parola cooperare racchiude in
sé tanti significati: uno dei principali (e che preferisco) è quello che
ritiene che l'opera umana più bella è
essere utile al prossimo (creando opportunità) senza necessariamente salire
sul primo volo ed atterrare in Africa (anche se lo auguro a tutti per un fine
solidale!); ciò che è possibile fare
sforzandosi quotidianamente (vivendo la nostra normalità) è contribuire a realizzare una idea di bene
comune (che può semplicemente voler dire usare l'auto quando veramente
necessario, promuovere la raccolta differenziata, stare attenti a cosa si compra…) o rendersi attivamente responsabili nel
raggiungere un obiettivo comunitario.
Ecco cosa vorrei che diventasse Human Target.