lunedì 14 aprile 2014

Io e Human Target (HT)


E' il mio sogno nel cassetto! Ci sto lavorando e forse forse...

Mi piacerebbe far nascere un'associazione/impresa solidale nella mia cittadina, Castel San Giovanni, chiamarla appunto Human Target (HT) e cooperare sia a livello locale che internazionale. Insomma... fare cooperazione civica.

Che si pone quindi di avere come principale obiettivo l’Uomo inteso come persona, con azioni atte a tutelare, tramite il volontariato e reti-solidali, la sua dignità e il suo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale.

Far nascere un gruppo di cooperazione civica (con sede a Castel San Giovanni), fatta di giovani, organizzata, che non voglia strafare e che abbia a cuore un senso comune delle cose!
Credo che Castel San Giovanni se lo meriti.
Con molti miei amici spesso discuto di tematiche inerenti il sociale… dagli anziani ai migranti, fino alle criticità dei sistemi d’aiuto del Sud del mondo e tutti siamo d’accordo sempre nel proporre qualcosa… perché ognuno di noi ha un suo bagaglio professionale, umano e pedagogico importante ma a volte ci rendiamo conto che ci mancano i mezzi, gli strumenti e i “saperi”... per agire e sapete perché?
Perché siamo soli!

Mi piacerebbe quindi unire i nostri saperi, la nostra formazione (… le nostre esperienze … il nostro lavoro… le nostre lauree) forse il nostro quartiere migliorerebbe… forse il mondo migliorerebbe… o meglio si difenderebbe meglio dal più grande di tutti i mali: l’indifferenza e l’individualismo!

Sappiamo tutti che sono tempi difficili ma personalmente voglio resistere all'individualismo; in realtà vorrei resistere a molte cose della mia società... apaticamente consumogena, governata da troppe persone che non hanno per nulla a cuore il bene comune, fondata sulla competitività, sull'immagine e sul profitto ma non si può sempre ed esclusivamente resistere a tutto,  a volta bisogna anche Vivere (… e non solo combattere) per cambiare le cose.

Voglio infatti credere che ci sia una via di scampo a tutto questo, basata ancora sull’aiuto, sul gruppo, sulla fratellanza, la solidarietà e che abbia radici umane e non mi importa passare per utopista.

Vorrei scovare nella mia vita il maggior numero di persone che credano in questi valori, perché sono fondamentali e perché quelle stesse persone diventino, anche attraverso la mia piccola e insignificante testimonianza, esempio. Voglio un giorno raccontare di loro (di noi?) ai miei figli.

Oggi più che mai occorre difendere la solidarietà e la cooperazione. Sempre più frequentemente si sente spesso attaccare e criticare  l'aiuto (economico e non) ai paesi del Sud del mondo per esempio. Molte persone lo ritengono fuori luogo se non assurdo se messo in relazione con la crisi economica che tutti noi stiamo vivendo. Io invece mi chiedo fino a che punto sia giusto, eticamente corretto o semplicemente possibile criticare la macchina della cooperazione e della solidarietà; davvero convinto invece che l'aiuto e le risorse umane (se ben gestite) possano trasformarsi in opportunità, in soluzioni e strategie su cui puntare principalmente, oltre che contribuire a riacquistare credibilità o meglio: coraggio e dignità.

Il contesto di "crisi" nella quale viviamo… triste, rassegnato, indebolito da una classe dirigente imbarazzante, ci fa sembrare ancora tutto più storto, deprimente, frustante e ci rende giorno dopo giorno sempre più vittime e tranquilli che le cose non si risolvono con l’ennesimo happy hour, una nuova sala giochi in paese o un nuovo night club nella zona… servirebbe potenziare e promuovere punti di confronto con le diversità, punti di lettura (già esistono), piste ciclabili, confronti con esperti, volontariato, reti fra associazioni…

Anche il terzo settore e, nello specifico, tutto ciò che riguarda l'interesse e l'avvicinamento della gente per quanto riguarda l'associazionismo, il fundraising, i paesi del sud del mondo, la semplice donazione, il volontariato, sembrano risentire sicuramente della crisi economica ma, e questa è una mia personale considerazione, anche di una certa sofferenza morale…

In questo cupo scenario io però sono convinto che un certo tipo di cooperazione civica realizzata anche in ambito locale, un certo tipo di associazionismo ma, soprattutto, i nostri semplici comportamenti (che diventano spesso esempi per qualcun altro (i giovanissimi per esempio) non dimentichiamocelo, possano anch'essi contribuire a contrastare questa ventata di sconforto e rassegnazione.

La parola cooperare racchiude in sé tanti significati: uno dei principali (e che preferisco) è quello che ritiene che l'opera umana più bella è essere utile al prossimo (creando opportunità) senza necessariamente salire sul primo volo ed atterrare in Africa (anche se lo auguro a tutti per un fine solidale!);  ciò che è possibile fare sforzandosi quotidianamente (vivendo la nostra normalità) è contribuire a realizzare una idea di bene comune (che può semplicemente voler dire usare l'auto quando veramente necessario, promuovere la raccolta differenziata,  stare attenti a cosa si compra…) o rendersi attivamente responsabili nel raggiungere un obiettivo comunitario.

Ecco cosa vorrei che diventasse Human Target.